Villa la Guardiola – Marciana (LI) Isola d’Elba
Giuseppe Camerini (Milano, 1938 – 2021)

La passione per la matematica sottende alla produzione artistica di una vita

La produzione artistica di Giuseppe Camerini, ricca di opere pittoriche, scultoree e grafiche, copre un arco temporale che va dai primi anni Sessanta alla fine della sua vita.

Una dedizione continua e mai interrotta che lo ha portato ad applicarsi nel campo delle arti figurative per la semplice necessità di esprimersi o, come amava ripetere “di estrarre dalla realtà circostante e vissuta qualcosa di essenziale; la bellezza, un’armonia formale, un sentimento profondo che tenesse tutto il campo”.
“La mia intenzione è sempre quella di far apparire un’armonia formale riposta, non derivante da simmetrie o altre evidenze, ma la cui fonte si trova in un principio matematico sottostante, non facile o impossibile da riconoscere”
GIUSEPPE CAMERINI
Opere bidimensionali
Tra gli anni Sessanta e Settanta, in quello che egli definiva il suo periodo “quasi figurativo”, Camerini dipinge sempre qualcosa di semplice ed essenziale, solitamente paesaggi caratterizzata da un solo motivo. Le opere di questa prima fase si configurano come paradigmi di pura bellezza e armonia, la tela ha un diretto richiamo con la realtà seppur idealizzata. Gradualmente l’artista abbandonerà il figurativo, per abbracciare nuove forme di astrattismo.
Opere tridimensionali

Camerini sperimenta creazioni che lambiscono la terza dimensione, progressivamente vengono prodotte opere realizzate in acciaio, legno, plexiglas, led, per esprimere concetti astratti di matrice filosofica, ricercando sempre un senso di armonia e bellezza assoluta. Il loro unico scopo era quello, usando le parole dell’artista “ di esprimere un senso di bellezza e armonia essenziali”. Alcune di esse hanno trovato suggestiva collocazione all’interno del Parco della Guardiola di Procchio, all’Isola d’Elba, e in un palazzo nel cuore della città di Varese.

Opere derivanti da un motivo geometrico
Sin dagli anni Ottanta e Novanta Giuseppe Camerini si dedicata anche alla realizzazione di opere che hanno tutte come base di partenza un motivo geometrico ricavato da un programma necessario a fornire, partendo da una forma semplice con tratti rettilinei, una sua moltiplicazione con regole ben definite. Rientrano in questa famiglia di opere i “frattali”: quadri in cui una parte è simile al tutto. Molti dei lavori più iconici dell’artista hanno una caratteristica precisa: un equilibrio formale derivante da una uguaglianza di superfici di diversi colori, mentre in altre il generatore di armonia è la geometria analitica modulare.
opera

Opere grafiche

Camerini si dedica lungamente anche alla produzione di immagini grafiche e disegni eseguiti con programmi specifici predisposti per lui da Andrea Cavalli. Tra questi i più rappresentativi sono: L’Isola Ideale, cui dedica un trattato disponibile per consultazione, Forma, Automa cellulare, Riccio di mare. Alcune delle sue grafiche, nello specifico quelle in cui viene ripresa la tassellatura aperiodica di Penrose, diventano anche il segno distintivo delle etichette della Cantina Cecilia, azienda vitivinicola da lui fondata nei primi anni Novanta all’Isola d’Elba

La produzione artistica di Giuseppe Camerini, ricca di opere pittoriche, scultoree e grafiche, copre un arco temporale che va dai primi anni Sessanta alla fine della sua vita.

Una dedizione continua e mai interrotta che lo ha portato ad applicarsi nel campo delle arti figurative per la semplice necessità di esprimersi o, come amava ripetere “di estrarre dalla realtà circostante e vissuta qualcosa di essenziale; la bellezza, un’armonia formale, un sentimento profondo che tenesse tutto il campo”.
“La mia intenzione è sempre quella di far apparire un’armonia formale riposta, non derivante da simmetrie o altre evidenze, ma la cui fonte si trova in un principio matematico sottostante, non facile o impossibile da riconoscere”
GIUSEPPE CAMERINI
Opere bidimensionali
Tra gli anni Sessanta e Settanta, in quello che egli definiva il suo periodo “quasi figurativo”, Camerini dipinge sempre qualcosa di semplice ed essenziale, solitamente paesaggi caratterizzata da un solo motivo. Le opere di questa prima fase si configurano come paradigmi di pura bellezza e armonia, la tela ha un diretto richiamo con la realtà seppur idealizzata. Gradualmente l’artista abbandonerà il figurativo, per abbracciare nuove forme di astrattismo.
Opere tridimensionali

Camerini sperimenta creazioni che lambiscono la terza dimensione, progressivamente vengono prodotte opere realizzate in acciaio, legno, plexiglas, led, per esprimere concetti astratti di matrice filosofica, ricercando sempre un senso di armonia e bellezza assoluta. Il loro unico scopo era quello, usando le parole dell’artista “ di esprimere un senso di bellezza e armonia essenziali”. Alcune di esse hanno trovato suggestiva collocazione all’interno del Parco della Guardiola di Procchio, all’Isola d’Elba, e in un palazzo nel cuore della città di Varese.

Opere derivanti da un motivo geometrico
Sin dagli anni Ottanta e Novanta Giuseppe Camerini si dedicata anche alla realizzazione di opere che hanno tutte come base di partenza un motivo geometrico ricavato da un programma necessario a fornire, partendo da una forma semplice con tratti rettilinei, una sua moltiplicazione con regole ben definite. Rientrano in questa famiglia di opere i “frattali”: quadri in cui una parte è simile al tutto. Molti dei lavori più iconici dell’artista hanno una caratteristica precisa: un equilibrio formale derivante da una uguaglianza di superfici di diversi colori, mentre in altre il generatore di armonia è la geometria analitica modulare.
opera

Opere grafiche

Camerini si dedica lungamente anche alla produzione di immagini grafiche e disegni eseguiti con programmi specifici predisposti per lui da Andrea Cavalli. Tra questi i più rappresentativi sono: L’Isola Ideale, cui dedica un trattato disponibile per consultazione, Forma, Automa cellulare, Riccio di mare. Alcune delle sue grafiche, nello specifico quelle in cui viene ripresa la tassellatura aperiodica di Penrose, diventano anche il segno distintivo delle etichette della Cantina Cecilia, azienda vitivinicola da lui fondata nei primi anni Novanta all’Isola d’Elba