ORME NELLA SABBIA,VITI RIGOGLIOSE
In ricordo di Giuseppe Camerini
Si tratta di una fitta rete di sentieri battuti, tracciati, puliti e manutenuti con le proprie mani nell’arco di una vita intera, dedicata soprattutto nell’ultima parte a preservare questo luogo affinché tutti potessero goderne. Sono le sue strade di pietra che “traversano l’Elba”, cammini ombreggiati accesi dai corbezzoli in cui i viandanti possono incontrare il suo Monumento alla terra elbana, non solo arbusti e lecci, raggiungere Valle mira, meditare al Pianoro della lontananza o ammirare altre opere d’arte disseminate con discrezione nella fitta macchia mediterranea. Un luogo incantato, il Parco della Guardiola, in cui le sue orme ancora fresche continueranno a fare strada al cammino di tanti, invitandoli alla contemplazione, inspirando a pieni polmoni l’aria salmastra.
Tutto quel che l’Ingegnere – come affettuosamente e per merito era chiamato – ci lascia è connotato da un’aura di intrinseca bellezza. Non era il suo unico sogno, salvaguardare quei 26 ettari, nel 1990 aveva iniziato a produrre vini di qualità valorizzando il territorio elbano. Dall’intuizione di questa mente brillante prendeva avvio l’attività della Cantina Cecilia, azienda vitivinicola fiore all’occhiello dell’Isola, nata a ridosso di un piccolo podere rosa La Casina – in Località La Pila – a poche centinaia di metri da Marina di Campo, cuore pulsante dell’azienda. L’attività prediletta è oggi portata avanti dai nipoti Lorenzo e Renato. Ansonica, Vermentino, Chardonnay, Sangiovese, Syrah, Aleatico, sono alcuni dei vitigni per la produzione di oltre 65.000 bottiglie all’anno. Nella vicina località de I Marmi una casa colonica guarda orgogliosa i vigneti e l’isola di Montecristo (la sua Oglasa, nome anche di uno dei vini rossi pregiati della Cantina), dove crescono Aleatico, Moscato Bianco, Sangiovese e Ansonica. L’Ingegnere vive anche in Altro – il vino realizzato mediante una vinificazione tradizionale a lui cara – e nell’immagine grafica di Cecilia, predisposta a partire dalla rivisitazione di un principio geometrico del famoso fisico-matematico Roger Penrose. Anche il logo della Fondazione a lui intitolata riprende un motivo, un disegno grafico intitolato “Forma”, “l’ho così chiamata per la sua armonia esemplare” diceva.
Promuoviamo esposizioni d’arte, attività culturali e di stampo filantropico a Milano, Varese e all’Isola d’Elba.
ORME NELLA SABBIA,VITI RIGOGLIOSE
In ricordo di Giuseppe Camerini
Si tratta di una fitta rete di sentieri battuti, tracciati, puliti e manutenuti con le proprie mani nell’arco di una vita intera, dedicata soprattutto nell’ultima parte a preservare questo luogo affinché tutti potessero goderne. Sono le sue strade di pietra che “traversano l’Elba”, cammini ombreggiati accesi dai corbezzoli in cui i viandanti possono incontrare il suo Monumento alla terra elbana, non solo arbusti e lecci, raggiungere Valle mira, meditare al Pianoro della lontananza o ammirare altre opere d’arte disseminate con discrezione nella fitta macchia mediterranea. Un luogo incantato, il Parco della Guardiola, in cui le sue orme ancora fresche continueranno a fare strada al cammino di tanti, invitandoli alla contemplazione, inspirando a pieni polmoni l’aria salmastra.
Tutto quel che l’Ingegnere – come affettuosamente e per merito era chiamato – ci lascia è connotato da un’aura di intrinseca bellezza. Non era il suo unico sogno, salvaguardare quei 26 ettari, nel 1990 aveva iniziato a produrre vini di qualità valorizzando il territorio elbano. Dall’intuizione di questa mente brillante prendeva avvio l’attività della Cantina Cecilia, azienda vitivinicola fiore all’occhiello dell’Isola, nata a ridosso di un piccolo podere rosa La Casina – in Località La Pila – a poche centinaia di metri da Marina di Campo, cuore pulsante dell’azienda. L’attività prediletta è oggi portata avanti dai nipoti Lorenzo e Renato. Ansonica, Vermentino, Chardonnay, Sangiovese, Syrah, Aleatico, sono alcuni dei vitigni per la produzione di oltre 65.000 bottiglie all’anno. Nella vicina località de I Marmi una casa colonica guarda orgogliosa i vigneti e l’isola di Montecristo (la sua Oglasa, nome anche di uno dei vini rossi pregiati della Cantina), dove crescono Aleatico, Moscato Bianco, Sangiovese e Ansonica. L’Ingegnere vive anche in Altro – il vino realizzato mediante una vinificazione tradizionale a lui cara – e nell’immagine grafica di Cecilia, predisposta a partire dalla rivisitazione di un principio geometrico del famoso fisico-matematico Roger Penrose. Anche il logo della Fondazione a lui intitolata riprende un motivo, un disegno grafico intitolato “Forma”, “l’ho così chiamata per la sua armonia esemplare” diceva.